Sac/aeroporto Catania: oggi la decisione dell’assemblea

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di Vittorio Spada

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Nei cosiddetti ambienti che contano a Catania (ma anche a Palermo e Roma) c’è attesa per la decisione che prenderà l’assemblea riunita oggi per decidere sulla governance della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Fontanarossa. Dopo l’ultima “mossa” del presidente della Regione che ha “calato” con forza in una realtà fluida i nomi di Ornella Laneri (ex responsabile Turismo di Confindustria, con ottimi rapporti con il presidente dell’associazione etnea Domenico Bonaccorsi di Reburdone) e Daniela Baglieri (docente universitaria a Messina), c’è chi si aspetta (ancora) qualche “ulteriore” sorpresa da parte di Rosario Crocetta. Ma “sorprese” non dovrebbero saltare fuori, appunto dopo l’indicazione dei due nominativi indicati per ricoprire i ruoli più importanti della Sac, presidente e amministratore.

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SACAttualmente sono otto i soci Sac: Camera di Commercio di Catania (che detiene 3 quote, pari al 37,5 per cento, commissariata), Irsap, Provincia Regionale di Catania (ora Città Metropolitana), Provincia regionale di Siracusa (commissariata), Camera di Commercio di Siracusa (commissariata), Camera di Commercio di Ragusa. Subentrerà un nono socio – con un valore approssimativo del 2 per cento – non appena verrà concretizzato il passaggio del campetto di calcio Goretti, dal Comune di Catania all’aeroporto. Il Comune di Catania è in ogni caso socio di un ottavo attraverso la Città Metropolitana (quale ex Provincia regionale) e pertanto è titolare effettivo di una quota. Visti i commissariamenti di nomina governativa delle Camere di Commercio, a conti fatti Rosario Crocetta può controllare i sei ottavi del 100 per cento delle quote Sac.

Entro il prossimo settembre la situazione sarà ribaltata poiché i 5/8 delle quote Sac saranno detenuti dalla Camera di Commercio del Sud Est (Catania, Siracusa e Ragusa). Le “imposizioni” di Rosario Crocetta hanno, dunque, una loro logica: il Consiglio d’amministrazione e i vertici Sac che saranno nominati oggi non si devono toccare, non potranno essere cambiati anche se muterà a breve tempo la valenza della Camera di Commercio di Catania. Suonano chiare le frasi di Confcommercio, espresse attraverso una sua nota: la presunta scelta di nominativi per le massime cariche della Sac sembra dettata, oltre che da indirizzi politici, dalla solita “manina confindustriale”; ci appare strano che dalle scelte si sia escluso l’unico socio legalmente rappresentato e non commissariato, ovvero la Camera di Commercio di Ragusa, e che fra i nominativi sussurrati ve ne sia uno evidentemente privo dei requisiti di legge. E altrettanto chiara appare una dichiarazione di Pietro Agen espressa poco tempo addietro: l’aeroporto di Catania dovrebbe essere gestito da professionisti e non più da dilettanti, ma riteniamo anche che coloro che rappresentano i soci (Camere di Commercio, Provincia e Irsap) si riuniscano e decidano democraticamente il destino dell’aeroporto di Catania.

Forse Pietro Agen pecca di “ingenuità”, quando ritiene che oggi si possa decidere “democraticamente”, o che oggi un ente così importante e complesso nelle sue funzioni, come quello che controlla lo scalo aeroportuale di Catania, possa “essere gestito da professionisti e non più da dilettanti”. Questo modo d’agire, come dimostrano i fatti che sono sotto gli occhi di tutti, non è assimilabile alle trasversalità tra politica e interessi economici a vario livello, quali che siano e che ai “comuni” mortali non è dato conoscere.

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